Positivo il giudizio del presidente dell’OUA Marino sulla fase di concertazione che ha preceduto il varo del decreto legge sulla riforma della Giustizia, pubblicato lo scorso 12 settembre.
Accolta con favore l’introduzione dell’istituto della negoziazione come strumento di abbattimento dei tempi di risoluzione delle controversie e dei costi a carico dei cittadini.
Criticità di cui si auspica la risoluzione nell’iter di conversione del decreto:
1) sgravi fiscali per la negoziazione assistita (pare che sia in arrivo un emendamento al decreto che consenta al cittadino di recuperare parte delle spese sostenute, sia per la negoziazione sia per l’arbitrato,
2) potenziamento ruolo degli avvocati nella trascrivibilità degli atti. La bozza del decreto non prevede la possibilità da parte dei legali, in caso di accordo delle parti, di autenticare le firme di conclusione di un contratto fino a un valore di 300mila euro, cosa che eviterebbe di passare attraverso un pubblico ufficiale;
3) negoziazione in caso di separazioni e divorzi da affidare anche in caso di coppie con figli;
4) Altri: l’esclusione per i difensori dei creditori dall’accesso alle banche dati nelle esecuzioni; l’obbligatorietà e la convivenza, per alcune materie, di mediazione e negoziazione,
5) si considerano poco incisivi gli interventi sull’arretrato, per il cui smaltimento sarebbe necessaria una task force ad hoc con avvocati under 65 anni
6) inaccettabile e anticostituzionale, inoltre, la possibilità di separarsi e divorziare davanti all’ufficiale anagrafico senza assistenza del difensore, un danno per i soggetti più deboli.
7) No, inoltre – aggiunge Marino – alla previsione del carico delle spese per chi perde la causa. E’ una misura punitiva e in contrasto con il dettato costituzionale che danneggia il cittadino il quale esercita la difesa di un diritto.
8) Assolutamente comprensibile la riduzione delle ferie dei magistrati, 45 giorni sono francamente un ingiustificato privilegio in un Paese in piena crisi di competitività.
Sugli altri provvedimenti in cantiere , le due deleghe su magistratura onoraria e Commissione Berruti, richiesta chiarezza sui criteri di reclutamento seguendo parametri precisi di qualità, competenza e assenza di conflitti di interessi.
No, infine, all’inutile tribunale delle imprese: si trasformerà in un improduttivo e inefficace carrozzone.
Da precisare, invece, il nuovo tribunale per la famiglia, che deve chiudere la fallimentare stagione dei vigenti tribunali per i minori, prevedendo sezioni specializzate in ogni sede di tribunale, garantendo i principi della prossimità e della competenza.
Bene sulla responsabilità civile dei giudici – la giustizia italiana non può continuare a essere una giungla dove regna l’assenza di precise ed efficaci misure a tutela dei cittadini così come avviene nel resto d’Europa.
Si resta in attesa di verificare la capacità del Governo e del ministro Orlando di prevedere risorse adeguate e un ulteriore pacchetto di interventi per il reclutamento di magistrati e personale, per la riorganizzazione degli uffici, per la razionalizzazione delle spese e per l’estensione delle best practices e del processo telematico.
Ribadita la richiesta di nomina di avvocati quali componenti dell’ufficio legislativo, senza oneri economici per lo Stato e la partecipazione degli avvocati nei Consigli giudiziari, con piena competenza sulla valutazione della professionalità dei magistrati anche togati.